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CENNI STORICI
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Il territorio del Gallo Praile, in comune di Venaria Reale, si estende dai confini di Torino fino al cimitero di Altessano e dal confine con Savonera fino alla ferrovia Torino-Ceres. Esso ricadeva sotto la giurisdizione della Parrocchia di Altessano.

In seguito alla trasformazione del territorio da agricolo a urbano iniziata negli anni 80, si sono insediate circa 500 famiglie. La lontananza dalla chiesa parrocchiale di Altessano e la difficoltà nelle via di comunicazione rendevano poco agevole la frequenza alle celebrazioni.  Per questo motivo il parroco Don Carlo Piccottino decise di edificare su detto territorio una chiesa succursale e di dedicarla alla Beata Gianna Beretta Molla.

1995   26 marzo Si benedice la Cappellina al Gallo Praile in attesa di costruire la Chiesa. La Cappellina è ricavata da una vecchia officina prefabbricata, donata dal Cav. Gamba Vittorio e montata da un gruppo di volontari della Parrocchia. Alla domenica si celebra la S. Messa e diventa luogo di incontro per le varie celebrazioni.

1996  15 settembre Mons. Pier Giorgio Micchiardi consacra la Chiesa parrocchiale di Altessano e benedice la 1° pietra della nuova Chiesa del Gallo Praile

1998 12 settembre Mons. Pier Giorgio Micchiardi benedice il cantiere e l’inizio dei lavori della nuova Chiesa

1999 08 dicembre Mons. Severino Poletto, arcivescovo di Torino, consacra la Nuova Chiesa dedicandola alla Beata Gianna Beretta Molla.

2003  6 ottobre  S.E. Card. Severino Poletto erige la nuova Chiesa Parrocchiale Beata Gianna e nomina parroco

2003  26 ottobre  Ingresso del primo parroco

2003  20 dicembre  Promulgazione del Decreto di Canonizzazione, con chiusura di tutto il processo sul miracolo, alla presenza del Santo Padre

2004   19 febbraio  Concistoro del Santo Padre e dei Cardinali, con conclusione ufficiale del Processo di Canonizzazione

2004  16 maggio  Sua Santità Giovanni Paolo II, in Piazza S. Pietro a Roma, ha proclamato Gianna Beretta Molla Santa. Erano presenti alcuni parrocchiani accompagnati dal parroco , da don Carlo Piccottino e da Don Michelangelo.